Intervista a Francesco Nicastro: “Tanto cercato e voluto, alla fine è arrivato… alla fine il gol fa piacere, ma preferisco i 3 punti finali. Era una partita tosta, siam stati bravi a tenere il campo nel primo tempo e poi abbiamo trovato gli spazi giusti nella ripresa per fare gol. Ho avuto due infortuni diversi, prima di Modena era un’elongazione, mi ero ripreso e avevo fatto uno spezzone con la Samb, poi in settimana ho avuto una distorsione alla caviglia, ci ho convissuto fino a qualche settimana fa, ora sto bene e voglio dare il mio contributo. Io qui a Padova mi sto trovando benissimo fin dal primo giorno, è una piazza che da molti stimoli. Giocare in questo stadio è un bello stimolo, spero di rimanere qui a lungo. E’la prima volta che gioco nel girone B, è quello più equilibrato, c’è molta tecnica rispetto magari al girone C più fisico. C’è da lavorare, ora bisogna vincere le partite che restano. Bisogna ragionare che ogni partita è una finale. Quando hai una rosa così importante, con giocatori forti in ogni reparto, puoi schierare 11 giocatori diversi ogni giornata e comunque avresti la miglior formazione. Con il mister? Ha lavorato molto perché interpretassi questo ruolo, ci tiene a tirare fuori il meglio da ognuno di noi, in campo andiamo con giocato come vuole lui ed è un valore aggiunto per noi. Segnare un girone dopo? Il gol è stata una liberazione, mia moglie e mio figlio mi hanno aiutato a tenermi calmo, il gruppo non mi ha mai fatto sentire il peso sulle spalle di questo gol che manca. E’ arrivato in una partita che sembrava indirizzata sul pareggio. Ne avevo sbagliato uno 5 minuti prima e sembrava un’altra giornataccia, e invece… Io di solito agitato in tribuna? E’ un mio difetto, son fatto così, anche in campo. Quando sto fuori e non riesco ad aiutare gli altri, impazzisco, chiedo scusa per le parolacce che sentite in tribuna. C’era voglia di stare li in mezzo”.