Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«Sono venuto al Padova per lo stimolo di vincere il campionato, e la squadra è attrezzata per farlo». Più esplicito di così non potrebbe essere Filipe, approdato da poco più di un mese all’ombra del Santo e già punto fermo in mezzo al campo. Spetta a lui, in cabina di regia, a dare ritmo e geometrie alla manovra biancoscudata. «Sento di avere responsabilità perché indosso questa maglia e so di dover fare bene. Spero di dare una grande mano ai compagni, come sono sicuro che loro la daranno a me. Il mio inserimento procede al meglio. Al di là delle qualità, siamo un gruppo di bravi ragazzi e siamo convinti di poter dire la nostra in campionato». Proprio l’altro ieri è stato svelato il calendario, e l’avvio sulla carta appare abbordabile: esordio in trasferta con la Sambenedettese, e doppio appuntamento casalingo con Albinoleffe e Forlì.

«Lo è senz’altro rispetto al mese di novembre quando troveremo le compagini più attrezzate (Parma e Venezia, ndr), anche se poi è sempre il campo a esprimere il verdetto. Vogliamo partire con il piede giusto e a prescindere dall’avversario che abbiamo davanti dobbiamo affrontare ciascuna partita come se fosse una finale». Il rodaggio della squadra comunque non è ancora ultimato, come dimostrano l’eliminazione con il Seregno nella Tim Cup e il primo tempo sottotono nell’amichevole con la Vigontina, entrambe compagini di serie D. «Stiamo lavorando per essere pronti in occasione del debutto in campionato, e siamo desiderosi di fare bene. Avevamo preparato bene anche la sfida di Tim Cup, ma purtroppo abbiamo sbagliato qualcosina, anche se sul piano del gioco abbiamo fatto vedere alcune cose buone. Brevi si è arrabbiato molto con noi, e ha ragione, perché non abbiamo fatto un buon allenamento, anche se ci può essere l’attenuante della grande mole di lavoro che stiamo svolgendo in questo periodo. Per l’inizio del campionato, ripeto, il Padova sarà pronto, stiamo lavorando per questo».

Le sue prime sensazioni sull’ambiente biancoscudato? «Ancora non ho avuto modo di vivere molto la piazza. C’è stata la piccola delusione dell’eliminazione in Coppa Italia, però si vede che è una tifoseria molto esigente ed è giusto che sia così. Padova è una realtà che merita di stare in altre categorie». E spetta proprio a voi giocatori raggiungerle sul campo. «Vero, e anche di fare venire più gente possibile allo stadio. In queste prime uscite sembrava vuoto, pur essendoci dei tifosi». Passando alle questioni extra calcistiche, ha trovato casa. «Ho preferito una sistemazione in centro perché è molto bello e sarebbe un peccato non viverlo».

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