Fonte: Dimitri Canello per Corriere del Veneto
Lo stadio Euganeo, pomo della discordia al centro di un ampio dibattito politico, potrebbe entrare in un ampio meccanismo di ristrutturazione se l’Italia dovesse spuntarla per l’assegnazione dei Mondiali di rugby 2023.
L’iter al momento è davvero molto complesso, a fare un po’ di chiarezza ci pensa Marzio Innocenti, presidente del Comitato regionale veneto e avversario di Alfredo Gavazzi nelle elezioni per la guida della Federugby. «Le elezioni per rinnovare i vertici della Fir — spiega Innocenti — si terranno il 17 settembre e al momento, quindi, non posso fare alcun discorso futuribile. Ma posso dire che ben difficilmente l’Italia la spunterà per il Mondiale 2023. Se conosco un minimo i meccanismi di assegnazione, Roma avrà molta difficoltà ad aggiudicarsi l’evento. E se andasse bene si dovrebbe fare un ampio discorso legato all’impiantistica che coinvolgerebbe anche l’Euganeo, uno degli stadi papabili per la disputa di alcune partite del Mondiale. In quel caso sarebbe necessario aprire un’ampia concertazione fra Federcalcio, Federugby, Governo e Regione. Di sicuro la Federugby non avrebbe la possibilità di agire da sola, ma è altrettanto vero che andrebbero fatte migliorie importanti in diversi stadi italiani, Euganeo compreso».
Aggiunge il presidente del Coni Veneto, Gianfranco Bardelle: «Il sindaco Massimo Bitonci ha sempre detto di voler trasformare l’Euganeo in uno stadio per i grandi eventi del rugby — spiega — e questa sarebbe un’occasione irripetibile. Il Comune, in quel caso, dovrebbe attivarsi con Regione e Governo per programmare interventi per renderlo adeguato alla manifestazione».
Questo l’intervento apparso sulla pagina Facebook del sindaco di Padova Massimo Bitonci in relazione all’articolo sovrastante:
“Il presidente Bardelle ha ragione. Padova è la capitale italiana del Rugby: punto di riferimento per questa disciplina, che nel Veneto ha tanti appassionati, meriterebbe di ospitare le partite dei mondiali del 2023 e, soprattutto, di contare di più nel panorama federale, con una guida romanocentrica, molto impegnata nello sviluppo della sede centrale, poco attenta ai club storici e alle coraggiose società che davvero investono e promuovo l’avviamento dei giovani a questa disciplina. Come ricorda Marzio Innocenti, presidente del Comitato regionale veneto, si andrà presto alle elezioni per il rinnovo dei vertici della Fir: auspico, da sindaco di Padova e appassionato di rugby, che il movimento veneto sia premiato e degnamente rappresentato. Peccato che, per la prima volta, il confronto fra candidati si svolgerà senza i bilanci federali in mano, quindi senza poter valutare la gestione economica dell’attuale dirigenza”.
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