Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«La caviglia sinistra va meglio, ma mi dà ancora fastidio. Non so se sabato sono disponibile». Non si chiama ancora del tutto fuori, ma è molto difficile che Carlo De Risio possa essere della partita con la Sambenedettese. La speranza è poterlo recuperare almeno per la panchina. «Se riesco a essere a disposizione per questa trasferta sono contento, ma se non fosse così vedo di recuperare per la partita successiva. Sono passati dieci giorni dall’infortunio, è stata una brutta distorsione e ci sto lavorando. Mi dispiace perché dopo un mese di ritiro farsi male in un’amichevole (con la Vigontina San Paolo all’Euganeo, ndr) ci rimani male, però sappiamo che anche questi sono i rischi del mestiere». Ieri il centrocampista ha lavorato a parte cimentandosi, tra l’altro, in una serie di balzi, ma quasi certamente salterà l’amichevole di oggi con il Mellaredo in programma alle 16.30 allo stadio Appiani. E per lui, quindi, si riveleranno decisive le sedute di giovedì pomeriggio e venerdì mattina, con la squadra che poi partirà al pomeriggio per raggiungere il ritiro pre partita.

Pur non dovendo essere tra i protagonisti in campo, ecco come De Risio vede la squadra in vista del prima appuntamento: «Più passa il tempo e più stiamo migliorando. Sono arrivati tanti nuovi e ci vuole un po’ per conoscersi al meglio, ma ciò non toglie che vogliamo partire subito forte senza lasciare punti per strada. Sappiamo di andare in un campo non facile e che ci saranno molti tifosi di casa, però sono convinto che inizieremo con il piede giusto». Non manca un elogio al nuovo gruppo biancoscudato: «C’erano bravi ragazzi e professionisti seri anche la stagione scorsa, e la sensazione è che sia lo stesso quest’anno. Speriamo di fare bene». Proprio De Risio è uno dei pochi superstiti della rosa di un anno fa. Oltretutto proprio il centrocampo, se si esclude anche Mazzocco, è un reparto nuovo di zecca con gli arrivi di Filipe, Dettori e Mandorlini. Un reparto bene assortito? «Direi di sì, poi ciascuno di noi lotterà per il posto da titolare e questo è un aspetto positivo perché crea nuovi stimoli e ci spinge tutti a dare il meglio».