Intervista a Simone Della Latta: “Visti gli inserimenti ed il gioco aereo, avevi propensioni da attaccante? Da piccolo si, ma giocando a 7, ma essendo io strutturato mi hanno sempre messo dietro. A volte a Pontedera facevo anche il trequartista, poi invece ho ricoperto ruoli sia dietro che in mezzo, preferisco in mezzo che dietro, mi sento un po’ sprecato li. A Piacenza ero in difesa, ma prima giocavo in mezzo. Mi aspettavo una stagione di alto profilo, non in termini realizzativo, ma non solo, anche nel mettere nelle condizioni di segnare i compagni. Sono 8 gol e 4 assist mi pare fino ad ora. Una grossa mano ce l’hanno data gli innesti di gennaio, in quel momento non eravamo consapevoli delle nostre qualità. A Perugia ci stava di perdere, ma non con quel risultato, con la Feralpi se fossimo andati in vantaggio adesso non avremmo perso, ma in quel momento li forse ci ha fatto pensare che per vincere serviva qualcosa in più. Ora più che consapevolezza abbiamo confermato le nostre convinzioni. Quando una squadra vince al 90° non è mai una cosa casuale, i ragazzi hanno voglia di portare a casa i tre punti, e bisogna continuare così, ora le squadre faranno la partita della vita contro di noi, magari sgombri di pensieri. A livello mentale le squadre contro di noi spendono tantissimo, i giocatori contro di noi vogliono mettersi in mostra. Abbiamo tre partite in una settimana, non bisogna calare l’attenzione. Il rigore contro la Virtus? In quel momento mi veniva da difendere l’arbitro, poi alcuni giornalisti rosiconi hanno detto che il rigore non c’era, ma ce li teniamo stretti quei tre punti. La tua fidanzata è la figlia di Collina? Siamo insieme da agosto normale che tifi un po’ per me, ci segue. Li mi ha consigliato di evitare queste situazioni, magari salta fuori un’ammonizione stupida. Parliamo di calcio? Poco, ci siamo visti poco a Viareggio, poi sto con lei solo da agosto. Aprire un ciclo a Padova? Certo, in Serie B sarebbe anche meglio… Giocare più avanti? Sarei più statico, invece la mia caratteristica principale è inserirmi da dietro. Avere tanti leader? E’ importantissimo, ma si è alzata l’asticella in allenamento, si è alzato il livello per chi è titolare e per chi entra dalla panchina. E’ importantissimo averne molti in squadra, avere chi prende per mano la squadra. C’è gente che ha giocato in Serie A, Serie B, anche a livello caratteriale… Ho in mente l’Alessandria che anni fa perse il campionato con 11 di vantaggio a gennaio poi fu recuperata. Ora siamo ipoteticamente a +2, non bisogna distarci”.