Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«Parlare di crocevia per la partita con la Pro Patria mi sembra eccessivo dato che siamo solo a fine novembre e il cammino è ancora lungo. Di sicuro siamo in un momento difficile, ma basta poco per sbloccarsi e tornare a fare risultato». A parlare è Daniele Corti, costretto ai box per squalifica nella sfida persa con il Cuneo, e pronto a tornare a dare il suo contribuito domani nella trasferta con i bustocchi. Tanto più che il centrocampista biancoscudato è un ex della gara, avendo indossato per due stagioni (2002-2004) la maglia della Pro Patria. «Mi fa piacere tornare a Busto Arsizio, sarà una bella esperienza da ex. Tra l'altro avevo realizzato anche un grande gol contro il Padova in Coppa Italia, però se domani segno esulto dato che non mi capita spesso di fare gol. Ho voglia di tornare in campo, anche se alla fine sono stato fuori solo una giornata. Ma vedere la partita dalla tribuna è sempre difficile dato che senti la tensione e non puoi sfogarla in campo». (…)

«La Pro Patria non è più quella d'inizio stagione che prendeva scoppole da tutti, adesso si sono organizzati e non è semplice giocarci contro: avendo un deficit rispetto alle altre compagini, pensano più che altro a difendersi. È una squadra ostica e se partecipa a questo campionato, vuole dire che non sono degli sprovveduti». Come spiega l'involuzione nella quale è piombata la squadra dopo le prime quattro gare incoraggianti nelle quali aveva raccolto otto punti? «È solo una questione di risultati. All'inizio non è che giocassimo così bene, però i risultati arrivavano. Ora giochiamo un pò meglio, ma non ci sono appunto i risultati. E quando non arrivano c'è un pizzico di amarezza e non ti alleni con la stessa tranquillità e con lo stesso spirito che hai quando tutto gira bene. Se siamo in questa posizione di classifica, ce lo meritiamo e bisogna prenderne atto. Non ci nascondiamo dietro a "se" o "ma", di sicuro abbiamo dei limiti e dei problemi, anche se qualcosa in più in classifica ci aspetterebbe». A Busto Arsizio siete chiamati a dare una risposta convincente, anche perché la sensazione è che la posizione di Parlato non sia saldissima. «Queste sono domande che deve porsi la società. Noi ci alleniamo e facciamo quello che ci dice il nostro tecnico, non pensiamo ad altre cose se non a giocare». Tra giocatori in spogliatoio vi siete detti che bisogna tirare fuori qualcosa di più per uscire fuori da questo momentaccio? «Certo. Quando attraversi un periodo come questo nel quale non arrivano i risultati, è normale che ci sia un confronto all'interno dello spogliatoio. Non dico che siamo sereni perché non lo siamo, però cerchiamo di dare sempre il meglio».



Fonte: Francesco Cocchiglia per IL MATTINO


(…) Daniele Corti, che alla Pro Patria ha giocato per due stagioni una decina di anni fa, non vuole sentir parlare di ultima spiaggia. «Dal Padova ci si aspetta la vittoria tutte le domeniche, e anche domani sarà di certo così», confessa, «ma non mi piace sentir dire che a novembre per noi sia arrivato il momento del “dentro o fuori”. Il campionato è lunghissimo, e di strada ce n’è ancora tanta: io stesso un anno girai a gennaio in zona playout e poi vinsi il campionato grazie ai playoff a fine stagione. Le annate sono strane, e basta un niente per far sbloccare una squadra: i risultati dicono che siamo in un momento difficile, ma da qui a sostenere che quello con la Pro Patria sia il crocevia della stagione ce ne passa». Quattro gol fatti, due soli punti conquistati: se sulla carta la gara di Busto può sembrare la più agevole che potesse capitare, nella realtà rischia di trasformarsi nell’ennesimo infruttuoso tentativo di sfondare una difesa schierata. «Loro si sono inquadrati bene nelle ultime gare», ammette Corti. «Nelle prime partite prendevano scoppole a destra e a sinistra, e contro qualunque avversario. Adesso, invece, giocarci contro diventa difficile, perché sanno che hanno un deficit rispetto alle altre e pensano quindi a difendersi: finora spesso noi abbiamo faticato contro le formazioni che parcheggiano il pullman davanti al limite dell’area. Nonostante i numeri, rappresentano di certo un avversario ostico, se i giocatori calcano i campi di questa categoria non sono certamente degli sprovveduti». La speranza, nel teatro dell’ultima promozione in Serie B, è che i biancoscudati riescano a risolvere i cronici problemi in fase realizzativa: il “4-2-3-1” testato da Parlato negli ultimi giorni potrebbe essere una buona soluzione, ma la decisione verrà presa solo nelle ore precedenti la gara. «Nelle ultime settimane abbiamo giocato un po’ meglio rispetto al passato, anche concedendo meno spazio agli avversari, ma è il risultato quello che è rimasto. Non ci nascondiamo dietro ai “se” e ai “ma”, ci sono di sicuro dei limiti e dei problemi, ma secondo me qualche punto in più ce lo saremmo meritato. È da parecchie settimane che non vinciamo, e nello spogliatoio non possiamo essere del tutto sereni. Il confronto tra di noi c’è stato, ma tutto sommato credo sia solo un problema di risultati, non di gruppo».