Fonte: Giornale di Vicenza


 

Il Marco Cunico di dieci anni fa oggi scaverebbe il solco in B. Ma quando c’è arrivato lui in B col Portogruaro la cadetteria era due piste sopra quella attuale e ha recitato da protagonista ma non da mattatore. Adesso c’è anche il thienese Cunico, un veterano di 38 anni, sempre col colpo in canna, sulla strada del Bassano, domani nel derby col Padova. «Al Mercante sarà partita vera – assicura – noi abbiamo sbagliato con la Giana un match decisivo. Ci restano pochissime speranze per agguantare i playoff e passano attraverso i 3 punti di domani confidando che l’Alessandria cada in casa con la Reggiana. Ma se per caso gli emiliani vanno in vantaggio ci crederemo ancora di più. Eppoi, male che vada vogliamo conservare il 5° posto». Lei 8-9 anni fa pareva sul punto di approdare a Bassano e invece mai… «Sapevo di piacere alla proprietà e al ds di allora, Alberto Briaschi con cui c’erano stati frequenti contatti. Ma non se ne fece niente, il Porto mi aveva blindato e non c’era verso. Peccato davvero, sarei venuto volentieri e un po’ mi dispiace ancora. Il Bassano del 2008 in C2, con Pirri, Berrettoni, Cesca e gli altri credo sia stato il migliore di sempre. Ora si salverebbe largo in B». E del Bassano attuale che gliene pare? «L’ho seguito molto la scorsa stagione, speravo ce la facesse a salire. A Monza si è interrotto un sogno, eppoi la finale playoff ha fatto il resto. Però è una squadra che da tre anni detta legge, a me non ha sorpreso il ruolino di quest’anno. È forte davvero». Tutta la trafila delle giovanili a Vicenza ma mai la prima squadra… «L’ultimo anno di Primavera in biancorosso è stato il 1996-97, il Vicenza era secondo in A e poi vinse la Coppa Italia. C’erano altri valori in massima serie a quel tempo, non poteva esserci posto per me. Ma non è un rimpianto, è andata così e son contento ugualmente». Ma c’è un momento in cui ha visto svanire la grande opportunità di carriera? «Un treno è passato, a dire il vero. Mi voleva il Pescara in B, quel Pescara che poi salì in A. Avevo 32 anni, ero convinto che il Portogruaro mi lasciasse andare e invece si oppose anche quella volta. Pazienza, è andata così». Questa estate che fa? Non vorrà mica smettere? «Mi sento molto legato al Padova, i biancoscudati sono la prima scelta. È tutto aperto, posso andare avanti o staccare, vedremo. Prima c’è il Padova».