Estratto Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Una giocata che è diventata social. Non solo l’ha messa il Padova nel proprio sito ufficiale, ma anche il protagonista nel suo profilo Instagram con tanto di dicitura “Il derby è nostro!”. Stiamo parlando di Luca Clemenza che ha già conquistato il popolo biancoscudato con le sue invenzioni da predestinato, sulle quali spicca appunto il tocco di genio con il quale ha saltato in un colpo solo due giocatori del Venezia per poi andare al tiro con il mancino. Davvero un numero d’alta scuola. «Quando mi è arrivata la palla ho visto che due avversari mi venivano incontro, però mi sono accorto che c’era spazio per passare in mezzo e per evitare il loro intervento ho alzato la palla, dopodiché ho provato subito il tiro veloce anche se purtroppo il portiere me l’ha preso. E’ un gesto che mi è venuto al momento. Sono contento soprattutto per la squadra, e anche per la mia prestazione che serve appunto ad aiutare il Padova». E’ arrivato nell’ultimo giorno del mercato, e Bisoli non ha esitato a inserirla immediatamente nell’undici titolare contribuendo a centrare quattro punti nei derby con Verona e Venezia. «Sono davvero felice per la fiducia che mi sta dando l’allenatore, e anche della fiducia che sento da parte di tutti i compagni perché mi hanno aiutato sin dal primo giorno. Abbiamo fatto due grandissimi risultati, a Verona era una partita veramente difficile, e all’Euganeo con il Venezia. Era un derby molto sentito e volevamo vincerlo, abbiamo portato a casa tre punti importantissimi». Il modo con il quale la squadra ha segnato in entrambi i derby sta diventando un marchio di fabbrica: lei mette in area la palla con il contagiri giusti e Ravanelli la butta dentro. «Sono proprio contento. In ogni punizione cerco di tirarla forte dentro in modo che si possa fare gol, poi chi segna non è importante: finora è stato Ravanelli, speriamo che continui così». […] Padova secondo in classifica, alle spalle del Cittadella… «All’inizio del campionato ci davano tutte e due tra le ultime, però dobbiamo rimanere umili e con i piedi per terra. Sappiamo che dobbiamo lavorare per portare a casa soprattutto la salvezza, poi il resto verrà da sé». […]