Estratto Fonte: Andrea Miola per IL GAZZETTINO


«I tifosi possono stare tranquilli; società, dirigenza e allenatore hanno le idee chiare su quanto c’è da fare per un ulteriore salto di qualità del Padova». Il giorno dopo la sconfitta beffa in terra umbra Roberto Bonetto lancia un segnale chiaro alla piazza, chiedendo sostegno e compattezza per le due ultime sfide che precederanno la sosta di gennaio, a partire da quella di venerdì all’Euganeo con il Renate che, vincendo ieri in extremis con il Pordenone, è tornato secondo con un ritardo di quattro lunghezze. […]

Rimane poi il rammarico per il gol annullato a Capello dopo che era stato il portiere a perdere la palla: «Ho letto che lui stesso ha ammesso questa circostanza, dichiarando di avere sbagliato l’uscita e di essere stato bravo a deviare la sfera sul braccio del nostro attaccante, il che significa che non c’era volontarietà e che la rete era regolare. Purtroppo siamo stati ancora penalizzati e spero che con l’anno nuovo la musica cambi e ci tocchino arbitri più competenti. Alla resa dei conti, in una gara da 0-0, hanno deciso due uscite sbagliate dei portieri». Prima di archiviare la gara di Gubbio, il patron biancoscudato non dimentica i cento tifosi presenti nella gradinata scoperta dello stadio Barbetti: «Hanno cantato e sostenuto la squadra sotto la pioggia e vorrei stringere loro la mano a uno a uno. Ci dispiace di non averli premiati, ma il nostro impegno è quello di non deluderli». […] 

«Questo è un periodo un po’ così che ci può stare. Stiamo sereni e tranquilli, mancano ancora due partite in cui dobbiamo essere tutti compatti, accompagnando i ragazzi e remando nella stessa direzione. Poi ci sarà modo di ricaricare le pile, fare un richiamo della preparazione, un ritiro di una settimana a Cesenatico dopo le vacanze e il mercato». A tale proposito al numero uno biancoscudato, fermo restando il primo posto in classifica con l’ottima media di due punti a partita, non c’è bisogno di ricordare i possibili aspetti da rivedere, come ad esempio il fatto che la squadra non segni da tre gare. «È da ottobre che lo leggo o lo sento dire e non c’è bisogno di ripeterlo ogni giorno, anche perché prima di gennaio non si può intervenire». […]

Niente negatività, ma nemmeno cali di tensione. «Nessuno deve fasciarsi la testa e al tempo stesso dobbiamo ripartire da zero con umiltà, dimenticando l’attuale vantaggio. Da quando si è cominciato a dire che siamo campioni d’inverno le cose non hanno girato».