Fonte: Dimitri Canello per Corriere del Veneto

[…] Roberto Bonetto, sviluppi sul nuovo stadio? «Padova ha bisogno di un nuovo stadio, di un’arena per la musica che potrebbero coesistere. Non sono incompatibili, ne ho parlato anche con ZED e credo si possa lavorare fianco a fianco. Abbiamo presentato il progetto di riqualificazione dell’area dell’Euganeo, Ascom ci ha dato disponibilità a lavorare all’interno del retail park. Abbiamo superato il primo step ma la strada è molto lunga. C’è progettualità e la voglia di crescere passo dopo passo. Vogliamo mantenere la categoria e far crescere questa società ». Calendari e campionati, ma che caos… «Sono in contatto con il presidente Balata e ho cercato di capire con lui che sviluppi ci possano essere. Quello che posso dire è che la posizione della Lega di B è chiara. Il sistema non riesce a sostenere 22 squadre nella categoria, come Serie B chiediamo il blocco dei ripescaggi e un campionato a 20 squadre. Lo si diceva già lo scorso anno, lo chiediamo nuovamente adesso. Non voglio fare nomi, ma come fanno certe squadre a prendere Galabinov o Floro Flores se hanno avuto difficoltà a iscriversi?». A proposito di Galabinov. E’ solo un sogno? «Percepisce oltre 500mila euro di stipendio. Quelle cifre non le possiamo spendere. Il nostro obiettivo è fare bella figura e mantenere la categoria, poi se a gennaio fossimo in una posizione interessante di classifica, allora si potrebbero fare certi ragionamenti, così come se malauguratamente fossimo a rischio retrocessione. A quel punto magari ci comporteremmo in modo diverso». Bologna-Padova è una bella vetrina… «Non vedo l’ora di andare al Dall’Ara. Abbiamo battuto il Monza e ci prendiamo questa passerella che nobilita il nostro lavoro. Abbiamo un gruppo consolidato, credo possa essere la nostra forza in un campionato complesso e logorante come quello di B».


Estratto Fonte: Nicola Munaro per Il Gazzettino


[…] Presidente Bonetto, inizia un anno importante per Padova. Cominciamo dallo stadio, finalmente da idea si parla di progetto. Come c’è riuscito? «Sono stati gli eventi di questi anni a portarci a questo punto, approdo naturale dell’intero percorso che stiamo ancora facendo. Mi spiego meglio. Adesso è il momento giusto di crescere, di far crescere la società sotto tutti i punti di vista. Siamo arrivati in B, il progetto sportivo sta diventando sempre più importante e anche noi ci siamo resi conto di come serva dare una maggiore attenzione ai tifosi e alle categorie economiche della città. Ci mancava uno stadio vero, dove far sentire i nostri tifosi a casa, un posto comodo dove fargli gustare le partite, dove cantare e gioire. Dove stare vicini alla squadra. Per quanto riguarda la squadra invece è ora di avere campi di proprietà anche per l’allenamento, solo così potrà crescere anche il settore giovanile». […] Lo stadio è un buon punto di partenza. «Sì. Abbiamo due mesi per presentare lo studio di fattibilità economica e poi, entro il 31 dicembre, via al progetto con cui riqualificare la zona di Padova Ovest anche attraverso una serie di negozi attorno allo stadio. Ma penso anche al progetto dell’Arena della Musica: sono due strutture che potrebbero coesistere e portare beneficio alla città». […] La serie A, il sogno impossibile. Qual è l’obiettivo per la prossima stagione? «Dobbiamo affrontare il campionato di B con umiltà. La A adesso è un’utopia per noi e lo dico chiaro e tondo. Certo lo spirito di partecipare e basta non è nelle mie corde, ma bisogna anche essere realisti. Magari un giorno, più avanti, arriverà il momento in cui ci troveremo a programmare la serie B in un’altra maniera, ma manca ancora tempo. Bisogna crescere ancora e si cresce attraverso strutture societarie e non». […] E lei, cosa vuole lasciare a chi verrà al suo posto un giorno, ma anche ai padovani? «Vorrei essere ricordato come l’uomo che ha creato una società solida. Come l’uomo che ha dato alla società il nuovo stadio e il centro Padovanello».