Estratto Fonte: Simone Monari per La Repubblica Bologna


“Io alla storia delle categorie ci credo poco, se uno è bravo è bravo”, dice Piero Bisoli, che ha appena vinto, anzi dominato, un campionato di Lega Pro col Padova e sulla storia delle etichette ci scherza su. “M’avete detto che vinco solo in B, e non è vero, a Bologna durai poco, ma sono convinto che quell’anno avrei potuto fare bene. Dipende sempre da tante cose. Decisi di fare una preparazione molto dura, pensavo che alla lunga pagasse, solo che io poi non c’ero più. Ma a Padova ho fatto lo stesso, ho ragionato sul fatto che dovevamo vincere il campionato e potevamo anche non partire fortissimo. Ora comunque faccio un grande augurio a Pippo Inzaghi, nel quale un po’ mi rivedo”.
In che senso? “Perchè anche lui, come me, ha un grande entusiasmo ed è un instancabile lavoratore. Spero abbia più fortuna, e soprattutto che gli diano più tempo”.
Lei litigò subito con Portanova e fu la fine. “Ma che c’entra, quando uno litiga per il bene del club è un buon segno”.
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L’ossessione del modulo. “Vero, ma dipende. Io parto dai giocatori che ho e m’adatto. Ora ne stiamo prendendo di forti dietro e allora credo che faremo il 3-5-2, l’anno scorso invece abbiamo giocato col 4-3-1-2. Cerco sempre di valutare la rosa”

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