Fonte: Dimitri Canello per Corriere del Veneto

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Bindi, perché bisognerebbe essere ottimisti in un momento come questo? «Perché un periodo negativo non può cancellare tutto quanto di buono abbiamo fatto in precedenza. Per lunghi tratti della stagione siamo stati nelle prime tre posizioni, ora siamo quarti e stiamo vivendo un momento particolare. Ma non è finita qui, ci sono ancora due partite da giocare e poi i playoff».

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Intende dire che le prossime due partite avranno un’importanza che andrà al di là del risultato fine a se stesso? «Non sono d’accordo, per nulla, con chi dice che ci stiamo risparmiando o che sia il caso di farlo azzerando il nostro impegno e preservando energie in vista della post season. Ai playoff bisogna arrivarci con la testa giusta, non è che puoi fare come l’interruttore della corrente, accenderlo e spegnerlo come ti pare».

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Bindi, ma che cosa è successo al Padova? «E’ successo semplicemente che i risultati ci danno contro. Ma nelle ultime due partite, secondo me, ci sono stati segnali di ripresa. È che prima ci sono andate dritte tante cose, adesso ci stanno andando storte tante altre».

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Quindi lei intravede la luce in fondo al tunnel? «Io non ho mai perso la fiducia. È chiaro che abbiamo pagato una lunga rincorsa, che psicologicamente non è facile rimettersi a correre dopo quattro sconfitte consecutive. Ma a Pordenone secondo me abbiamo perso immeritatamente e con l’Ancona se avessimo vinto non ci sarebbe stato nulla da dire». Oggi ai playoff vi toccherebbe l’AlbinoLeffe. Ma c’è un avversario che preferirebbe evitare? «Stare qui a fare calcoli ha davvero poco senso. Lo ripeto: dobbiamo pensare esclusivamente a noi stessi, se continueremo su questa strada i risultati torneranno».

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