"È successo che… Per ogni ciclo che si chiude, ce n’è uno nuovo che si apre!”
Inizia così la chiacchierata con il Responsabile del settore giovanile Prof. Giorgio Molon, che non risparmia parole cariche di determinazione.
Le macerie della turbolenza avvenuta quest’estate sono ancora evidenti, ed emergono dalle parole del Responsabile: “Ci siamo tuffati improvvisamente in una nuova realtà, seppur con una ritardata partenza e con le inevitabili difficoltà che ne conseguono. La nuova categoria e le nuove prospettive dei campionati hanno comportato un ridimensionamento degli organici, specie nelle categorie più elevate”.
Inutile dire che lo svincolo dei tesserati e la diaspora di giocatori sono una realtà che nessuno si sarebbe mai aspettato. Trovare una nota positiva in questo scenario è davvero difficile, ma vale la pena porre i riflettori sui giocatori che hanno avuto la possibilità di accasarsi in società professionistiche di tutta la penisola, e che pertanto rappresentano motivo di orgoglio per chi lavora nel settore giovanile (vedi la lista completa).
“Nonostante il ridimensionamento a 360 gradi, la proprietà ha manifestato con determinazione lo sforzo, l’impegno e soprattutto la volontà di andare avanti, investendo in una pianificazione pluriennale che è linfa vitale per un futuro roseo nel Settore Giovanile”.
Vietato piangersi addosso dunque: “Ho accettato di proseguire nella nuova società il mio lavoro con senso di responsabilità nei confronti della tradizione e della cultura di questo settore giovanile. Una filosofia che non vogliamo si spenga, ma che continui a puntare sulla qualità delle persone e dei progetti”.
Sembra proprio che il gruppo di lavoro sia stato uno dei punti fermi di questa ripartenza “Il gruppo di lavoro è alla base del nostro servizio: la continuità della composizione dello staff è sinonimo di garanzia, oltre che, ripeto, di qualità”.
Quali sono dunque i punti salienti di questa tradizione? “Partiamo dal presupposto che lo sport sia innanzitutto educazione, che punti a migliorare sì le capacità motorie, ma che possa essere opportunità di valorizzare le qualità umane di ciascun ragazzo, stimolandone identità e personalità. Non esiste solamente un progetto di squadra, ma anche un insieme di progetti sui singoli: ognuno deve imparare a tirare fuori il meglio di sé e metterlo a disposizione di obiettivi comuni. Vogliamo essere agenzia educativa di riferimento sia per i ragazzi che per i genitori, improntando il nostro rapporto sul dialogo.”
Questi i capisaldi strutturali della filosofia, che non può prescindere dall’aspetto tecnico: “L’attività di base è il nostro punto di forza e fiore all’occhiello, e rappresenta la nostra opportunità di investimento sulle capacità tecniche dei ragazzi. Per quanto riguarda il gioco, deve esprimere le potenzialità dei singoli, valorizzarne intelligenza e razionalità.”
Il presente è così denso che sembra non ci sia spazio per proiezioni, ma non è così: “La nostra programmazione è anche tesa a influenzare la cultura del territorio calcistico padovano: sono allo studio un clinic e un progetto per le società gemellate, entrambi rivisti e riprogrammati, che saranno a breve illustrati e pubblicizzati”.