Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Presidente Giuseppe Bergamin, sta per iniziare un nuovo campionato ed è il terzo per lei alla guida del club.
«C’è attesa perché abbiamo costruito qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso e sabato sarà l’esordio per molti nuovi biancoscudati. Da parte mia c’è la consapevolezza che è una stagione importante. Come società abbiamo fatto dei sacrifici significativi e ci aspettiamo dei risultati. Naturalmente ci sono sempre delle incognite, e il campionato è un po’ come una corsa a tappe. Passo dopo passo ci aspettiamo una continuità nel gruppo e nelle prestazioni, sono fiducioso».

Sacrifici significativi, diceva. Vuole dire che avete messo a disposizione un budget più sostanzioso se paragonato a quello della passata stagione?
«I conti si tirano alla fine, anche se siamo nell’equilibrio che ci eravamo prefissati. L’impegno non è piccolo e ne siamo coscienti, ed è al termine del campionato che si potrà dire se ne è valsa la pena. Siamo ottimisti, e speriamo che tutti i tifosi ci vengano dietro».

Stilando un’ipotetica griglia di partenza dove colloca la sua squadra?
«Affermare in questo momento che qualcuno è più forte degli altri mi sembra prematuro. D’altra parte anche le nostre avversarie hanno cambiato molto, e i nomi da soli non possono fare la differenza, che si tratti di allenatori o giocatori. Posso dire che c’è un novero di sette-otto squadre che se la possono giocare alla pari, e tra queste ci siamo anche noi. Senza dimenticare poi che durante la stagione ci sono sempre delle outsider».

San Benedetto del Tronto è la prima tappa del vostro cammino. Una partita dal sapore strano visto il terremoto che ha tragicamente colpito l’altra notte anche le Marche.
«Ci saranno un clima e un’emozione particolare per questo evento drammatico che ha toccato tutta l’Italia. Non possiamo che essere solidali con il dolore delle popolazioni colpite. Lo sport può comunque essere motivo di speranza anche per chi sta ora soffrendo».

Reputa questo Padova più competitivo rispetto a quello dell’anno scorso?
«È più completo come organico. Abbiamo un buon centrocampo e in attacco dei bravi finalizzatori quando saranno nelle condizioni migliori. La retroguardia va un po’ calibrata, ma nel complesso siamo una buona squadra in tutti i reparti, incluso ovviamente anche il portiere».

Carmine Parlato, Bepi Pillon e adesso Oscar Brevi sono gli allenatori sotto la sua gestione. Come vede il nuovo tecnico alla vigilia del debutto?
«Per competenza e professionalità è all’altezza. Abbiamo un bravo allenatore, anche se per dare un giudizio più completo devo vedere qualche partita. Il tecnico è un punto di riferimento fondamentale per i ragazzi in campo, e spetta a lui trasmettere la giusta carica emotiva».

Nuovo è anche il responsabile dell’area tecnica, vale a dire Giorgio Zamuner, che ha raccolto l’eredità di Fabrizio De Poli.
«È una persona competente e ha qualità per fare questo mestiere. Finora ha lavorato bene e in maniera intelligente sul mercato, ponderando al meglio le scelte sia dal punto di vista tecnico e sia da quello economico».