L’ex portiere ANDREA CANO, oggi preparatore delle giovanili biancoscudate,Il portiere si racconta in una lunga intervista CALCIO PADOVA TV. In quest’ultima parte ripercorre la sua carriera in biancoscudato, dal primo impatto con l’Euganeo al record di presenze. Dalla promozione di Busto a El Shaarawy e Bonaventura. E su Vantaggiato…

Quando entrai per la prima volta all’Euganeo col Lanciano ero vicino a Federico Cavola che due anni dopo venne a giocare anche lui, pensai “Cavoli giocare qui sarebbe proprio il massimo” per quanto avevo fatto fino a quel momento nella mia carriera. Fortuna e destino hanno voluto che l’anno dopo venissi a Padova. Le parole di quel pensiero me le sono sempre tenute dentro ed è stata la mia forza. Giocare in una piazza importante, impegnarmi giorno dopo giorno, conquistarmi la riconferma anno per anno per cui io sono soddisfatto e contento del mio trascorso qui. Padova è una piazza difficile nel senso che al minimo errore non si tende ad aiutare tanto la persona che sbaglia. Io appena arrivato mi son presentato con un errore grossolano che forse tutti ricordano, ma ho avuto la fortuna di avere un allenatore che mi voleva fortemente, anche di carattere sono un ragazzo che fatto l’errore non succede niente, si va avanti. Quello sbaglio mi ha dato forse più consapevolezza nel mio lavoro: testa bassa e lavorare è sempre stato il mio motto. L’amore nei confronti del Padova da parte mia e dei Padovani nei miei confronti? Loro mi hanno sempre visto un ragazzo umile che faceva campo-casa e casa-campo ho sempre lavorato nel massimo rispetto di quello che facevo e della maglia che portavo addosso. La partita con cui abbiamo vinto il campionato è stata un’emozione incredibile anche perché venivamo da un momento non bellissimo, c’era fame di tornare in B dopo 11 anni di purgatorio. E’ stata una partita importante per molte cose, era anche l’anno del centenario… tante piccole cose che hanno fatto poi risultare una grande stagione. Ricordo molto volentieri l’aneddoto della riunione prima della partita contro la Pro Patria: Vasco Faisca, il capitano, ci aveva mostrato un video delle ultime 6 giornate del campionato dove nessuno credeva a quello che stavamo andando a fare e ci ha dato molta carica per scendere in campo. Giocatori importanti che sono passati da noi gli anni in cui c’ero io? Jack Bonaventura, un ragazzo con la testa per giocare e qualità impressionanti come la facilità di saltare l’uomo, si vedeva che era giocatore. El Shaarawy di cui non c’è bisogno di raccontare, Mattia Perin. Giocano tutti e tre in A ad alti livelli. Son passati qua che erano ragazzi e per me è stato un piacere averli conosciuti. Un ragazzo che secondo me era molto molto forte però qua a Padova è stato continuamente attaccato anche per proprie colpe? Daniele Vantaggiato, c’aveva tutto per fare una carriera sicuramente diversa, poi dopo ci sono dinamiche nella vita personale e calcistiche che non si verranno mai a sapere, ma aveva qualità tecniche impressionanti. Io sono il secondo portiere con più presenze qua a Padova dopo un grande come Pin e dietro a me c’è un altro grande come Bonaiuti. Quando ho raggiunto il traguardo è stata un’emozione importante e grande perché 7 anni in una piazza come Padova dove ho dato tutto me stesso è stato il coronamento di una carriera di cui vado molto orgoglioso!”