Un sesto piccolo estratto di “Amarcord Biancoscudato”, il libro realizzato da Alessandro Vinci ed edito da Cleup. L’opera è disponibile alla Libreria Progetto di via VIII Febbrario, alla Feltrinelli di via San Francesco ed online nel Biancoscudati Store (a questo link).


Ezio Vendrame, il George Best biancoscudato

 

Per tentare di definire Ezio Vendrame potremmo usare numerosi aggettivi, ma nessuno di essi riuscirebbe a descriverlo adeguatamente. E’ stato uomo, prima che personaggio, artista prima che calciatore. Amante della vita, delle donne e della poesia. Il calcio? Poco più di un passatempo. «Gioco per i soldi, il resto non mi interessa», ha dichiarato più volte. Innumerevoli gli aneddoti meritevoli di essere raccontati, la maggior parte dei quali narrati da lui stesso nei suoi libri.
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9 maggio 1977, Padova-Udinese, 33a giornata. Alla vigilia della sfida i friulani si trovavano al secondo posto a quota 45 punti, uno in meno della Cremonese capolista, mentre i biancoscudati navigavano nelle placide acque del centro classifica. La settimana antecedente al match un emissario della squadra friulana contatta dunque Vendrame per “comprare” una sua prestazione scadente. L’offerta è di 7 milioni di lire. Una cifra molto elevata, specialmente tenendo conto del fatto che all’epoca la società biancoscudata viveva un momento di particolare difficoltà economica e che i giocatori ricevevano per ogni punto guadagnato il premio federale minimo di 22mila lire.
44mila lire per vincere, 7 milioni per perdere. «Ho giocato tante volte male in vita mia senza che nessuno mi abbia mai dato nulla, figuriamoci se non posso farlo una volta in più», dice Vendrame. E accetta. Il “malloppo” gli sarebbe stato consegnato il lunedì successivo. «Ma mi sentivo confuso», scrive Sandokan. «Avrei tradito i miei compagni, l’allenatore Toni Pin, i tifosi, ma soprattutto la mia coscienza. Lo stadio Appiani quella domenica era stracolmo di pubblico, composto quasi per intero da tifosi friulani. E fu quel pubblico di ingrati conterranei che, come entrai in campo, mi coprì di improperi e di insulti». Vendrame si ribella, Vendrame si ravvede. In un moto di orgoglio rinuncia ai 7 milioni e trascina il Padova alla vittoria per 3-2 siglando una doppietta. Una delle due reti arriva addirittura direttamente da calcio d’angolo: Sandokan posiziona il pallone sulla lunetta, si soffia il naso con la bandierina del corner, («Vi pare bello vedere quei giocatori che si puliscono il naso con le mani? Ero lì per battere un calcio d’angolo, e mi sembrò più fine, se vuoi anche più educativo, usare la bandierina a mo’ di fazzoletto», dichiara) e infine sfida i tifosi friulani: «Adesso vi faccio gol da qua». E ci riesce. «Avrei potuto giocare contro il mondo intero, contro Dio stesso. Quel giorno non ce n’era per nessuno».
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