Fonte: Francesco Cocchiglia per Il Mattino
Non è chiaro se sia uno strano scherzo del destino o semplicemente il caso, che ogni tanto, nel calcio, decide di metterci lo zampino. L’infortunio di Lazar Petkovic, sottoposto ieri a risonanza magnetica che ha evidenziato una lesione di primo/secondo grado al retto femorale della coscia destra (stop di un mese,forse più),è arrivato in un momento d’oro per la retroguardia del Padova, che nelle ultime quattro gare ha subìto una sola rete, e ha spalancato la porta ad Alessandro Favaro, il giovane estremo difensore arrivato dalla Sacilese, che domani pomeriggio, a Bolzano, sarà chiamato a sostituire il collega serbo. Proprio come all’andata, a ben guardare: allora Petkovic si fece male nella settimana che precedeva la sfida di Salò, e Favaro indossò i guantoni contro Feralpi, Sudtirol, Cittadella e Renate. Econ il Sudtirol a due punti di distanza, gli uomini di Pillon meditano di restituire con gli interessi alla squadra di Stroppa quanto patito quel pomeriggio di ottobre nel proprio stadio. «Ci ho pensato, non so se sia un caso ma effettivamente il periodo era proprio questo, e la cosa è abbastanza curiosa», sorride Favaro, pronto a riprendersi una maglia da titolare a distanza di quasi quattro mesi dall’ultimo match, giocato con il Renate. «Sono pronto a scendere di nuovo in campo, e come avvenne allora in questi giorni sono sereno. Cercherò di farmi trovare pronto, di dare il mio contributo, sperando che stavolta, a differenza di quel sabato, arrivino anche i risultati». Domani si gioca con il Sudtirol, memori della prima sconfitta stagionale.
«All’andata fu una della partite più difficili, spero proprio che la cosa non si ripeta e che il Padova riesca ad affrontarla nella miglior maniera possibile». Quale fu la ragione di quel k.o.? «Il Sudtirol fu bravo ad imporsi sin dai primi minuti, l’inizio di partita da parte loro fu veramente importante, e, complice il fatto che anche noi ci mettemmo qualcosa di nostro, fu impossibile rimettere in piedi quel match». Ma una buona notizia c’è: Maritato, che segnò la doppietta decisiva, è passato alla Lucchese. «È vero, e forse è un bene. Ma al suo posto ci sono altri attaccanti, sicuramente altrettanto bravi, se non addirittura di più. Quindi, massima attenzione perché, anche se non c’è il match-winner di allora, la gara è ugualmente difficile». Con che spirito attende il suo ritorno in campo? «Ho voglia di prendermi una piccola rivincita: tra Sudtirol e Cittadella subimmo 5 reti e per un portiere non è mai un bella sensazione. Ma sono sicuro che la voglia di rivalsa non sia solo mia, bensì di tutta la squadra: vogliamo prenderci ciò che all’andata ci è sfuggito». Per lei, al di là di quei gol presi, è comunque arrivato il rinnovo.Contento? «Sono molto soddisfatto, è il segno che la società crede in me e che c’è voglia di crescere insieme. È molto bello, non può che farmi piacere». Dopo il mercato di gennaio, crede che questo sia un Padova più forte? «Secondo me la cosa più importante è la continuità di risultati che stiamo avendo: con le ultime 9 gare utili consecutive abbiamo acquisito maggiore consapevolezza, mentre all’andata abbiamo avuto risultati un po’ altalenanti, e questo non ci ha aiutato. E anche difensivamente stiamo attraversando un bel momento (terza difesa del torneo,ndr) e abbiamo trovato una certa quadratura». Prima il Sudtirol, poi il Cittadella. Qual la gara più dura? «Saranno entrambe difficili, ma per motivi diversi, e credo che la più complicata sia quella di domani. Il Cittadella è primo in classifica, è un derby e ce lo giocheremo in casa, quindi le motivazioni arriveranno da sole. A Bolzano, invece, ci giochiamo il sorpasso in classifica su un campo notoriamente ostico».