Matteo Mandorlini: 100 volte cuore biancoscudato

Estratto Fonte: Stefano Volpe per Il Mattino di Padova 

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A volte le storie calcistiche sono scritte da una penna pregevole. Prendiamo quella di Matteo Mandorlini e pensiamo se possa esserci un modo migliore per festeggiare le 100 presenze con il Padova come quello che è toccato in sorte a lui. Centesima presenza con papà allenatore, nel giorno del ritorno alla vittoria e al primato solitario in classifica, per di più timbrando due assist da migliore in campo. Può bastare? Ebbene si, anche Matteo Mandorlini è entrato nel ristretto club dei “centenari” biancoscudati e per questo nelle prossime settimane sarà premiato dal club. Cento presenze in tutte le competizioni, che sembrerà strano, ma negli ultimi anni sono state tante. Dal campionato di Serie C a quello di Serie B, dai playoff alla Supercoppa, dalla Coppa Italia di Lega Pro a quella dei grandi. Alla sua quinta stagione consecutiva con il Padova, il veterano raggiunge la tripla cifra. (…)

La storia d’amore tra Mandorlini e il Padova è di quelle vere e allo stesso tempo tormentate. Fatta di picchi e rotture, separazioni e riavvicinamenti. Proprio da una rottura è nata la storia, visto che nell’estate del 2016 il centrocampista decide di rompere in modo drastico con il Pordenone per raggiungere il vecchio dg Zamuner che lo voleva a Padova “Il fascino di questa piazza era irresistibile e poi ci ha allenato anche papà”, le prime parole di Matteo che non ha mai nascosto il legame con il padre e il sogno, di poter essere allenato da lui. E papà Andrea, quando è libero da impegni, corre allo stadio per vederlo giocare e festeggiare assieme a lui la promozione in Serie B del 2018. Una gioia vissuta da protagonista, ma che durerà poco. Nonostante il rinnovo contrattuale, la società lo esclude dai piani tecnici per la Serie B. Lo mette sul mercato, non riesce a venderlo e così lo piazza fuori rosa, ad allenarsi da solo. E’ uno schiaffo, ma lui non demorde e riesce a convincere Bisoli a reintegrarlo, spalmandosi anche contratto e ingaggio. Tuttavia è una stagione nera, fa tempo ad esordire a ottobre prima di rompersi il ginocchio e tornare solo l’estate successiva quando il Padova ha cambiato proprietà, allenatore e anche categoria. Lui invece resta, parte dalle retrovie, convince Sullo e torna al gol dopo due anni e mezzo. E’ un professionista vero e lo si capisce una volta di più lo scorso gennaio. Sullo si gioca la panchina contro il Modena, se non vince salta e l’indiziato numero uno a sostituirlo è Andrea Mandorlini. Probabilmente Matteo lo sa, ma gioca titolare ed è pure il migliore in campo di un Padova che perde ancora. Il giorno dopo papà arriva davvero e il sogno si avvera. La scorsa estate entrambi firmano il rinnovo, ma a Matteo non è riservato alcun trattamento di favore: il mister lo sgrida quanto e più degli altri, gli chiedi di sacrificarsi forse anche più degli altri e lo lascia in panchina più degli altri. Anche perchè si sarà pure realizzato un piccolo sogno, ma entrambi vorrebbero realizzarne uno più grande la prossima primavera. (…)

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